Il Sogno
Il tema | Testi di orientamento

Sogniamo un po'

Laurent Dupont

Jacques-Alain Miller

Di cosa sarà fatto il domani?

Quando è iniziata la pandemia, aspettavamo tutti il bel tempo, il virus doveva scomparire da solo con la comparsa del sole. Oggi sappiamo che non è cosí, che non sarà cosí. Questa ipotesi si fondava su una credenza, un tentativo di rendere questo virus un analogo. Sarebbe stato come il virus dell'influenza perché i sintomi erano gli stessi. Questo tentativo di iscrivere l'ignoto, l'innominato, l'inaudito in una catena significante è forse l'unica funzione riflessa dell'essere umano. È un riflesso di fronte all'incontro dell'assenza di garanzia nell'Altro. Nei capitoli XIV, XV e XVI de L'Etica della psicoanalisi [1], Lacan analizzerà le conseguenze di quest'ultimo enunciato.

La semplice emergenza di un S1: coronavirus, cioè il tentativo di nominazione di un reale di cui risulta evidente che non nomina proprio niente, lancia la produzione automatica di S2 che testimoniano soprattutto della posizione di colui che li produce o li ripete o li modifica o li inventa. Testimoniano soprattutto del suo tentativo di fare con, di elaborare, di elucubrare, una catena significante che arrivi a legare questo S1 che, alla fine, è rimasto tutto solo fino ad oggi. Gli scienziati, i media, i politici, le popolazioni, siamo tutti presi da una macchina significante che mira a trattare questo fuori senso, da dove emergono ogni sorta di verità contraddittorie. È un problema? Lo sappiamo, è di struttura: la verità è menzognera, il reale è quando si va a sbattere. Finché non ci imbattiamo in questo virus, e anche se ci fossimo già imbattuti, si delira - nel senso di Lacan nel 1977, si sogna: «Come fare a insegnare quello che non si insegna ? Ecco dove Freud ha mosso i suoi passi. Ha considerato che tutto è sogno e che tutti (se è consentita una tale espressione), tutti sono folli, ossia deliranti.[2] ». Un S2 è un sogno, e un sogno è un'interpretazione. Del virus non abbiamo niente da dire, a parte quando ci si e' scontrati con il reale. La testimonianza dell'Uno-tutto-solo, Jean Daniel Matet, ci insegna sul più singolare di un soggetto alle prese con il più radicale del suo corpo etero [3] e fa risuonare il più singolare di ogni lettore. In questa testimonianza si dice la psicoanalisi, uno psicoanalista. Il delirio è un tentativo di guarigione diceva Freud [4], un tentativo di far tenere un io sottomesso alla frammentazione.

No, non sappiamo di cosa sarà fatto il domani, ma sappiamo che ognuno continuerà a sognare, a produrre dei sintomi, a godere, a desiderare, a fare dei lapsus, degli atti mancati, ad avere delle certezze, dei dubbi, a ruminare, a lamentarsi, a essere malato del proprio pensiero, a mettere in causa il padrone, a lanciare appelli al padre, all'Altro che non esiste, insomma a delirare.

Quindi ciò che rimane di attualità per noi che ci orientiamo con la psicoanalisi, è Freud, è Lacan, sono gli strumenti che ci sono stati dati per cogliere il momento presente. E' l'orientamento lacaniano di Jacques Alain Miller che ci offre come bussola il trachant e la sovversione della psicoanalisi.

I temi dei nostri congressi, giornate, insegnamenti, sono articolati a questo nella Scuola Una. Per cominciare il tema del congresso dell'Associazione Mondiale di Psicoanalisi, programmato a Buenos Aires dal 14 al 18 dicembre 2020 : Il sogno, il suo uso e la sua interpretazione nella cura analitica. Non sappiamo di cosa sarà fatto il domani, ma sappiamo che questo tema è cruciale, di grande attualità. Interessa chiunque voglia orientarsi con la psicoanalisi. Mettiamo o rimettiamo al lavoro questo tema in tutti i luoghi di cura, nelle delegazioni regionali dell'ACF, nella Scuola, lanciamo dei cartelli, produciamo dei testi, gli troveremo uno sbocco. Perché il sogno rimane oggi la via regia per l'inconscio.

Mettere al lavoro questo tema, equivale a mettere al lavoro una mancanza di sapere, è sostenere il nostro desiderio per lo studio/di studio della psicoanalisi e in questo momento, è un'occasione per ognuno.

In questo numero dell'ECF corriere troverete in esclusiva per l'ECF un testo formidabile della presidente dell'AMP [5] Angelina Harari che mostra che non siamo gli unici a pensare che i sogni dicono qualche cosa del tempo presente. Allora, sogniamo un po'.

Traduzione di Rachele Giuntoli

NOTE

  1. Lacan J., Il Semiinario, libro VII, L'etica della psicoanalisi, testo stabilito da Jacques-Alain Miller, ed. it. Antonio Di Ciaccia, Enaudi, Torino.
  2. Lacan J., « Lacan pour Vincennes », La Psicoanalisi 62, p.9
  3. Matet J.-D., « Convocato !», Rete Lacan, n°10, 26 aprile 2020
  4. S. Freud, Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente (Caso clinico del presidente Schreber) (1910), Opere, vol. 6, Boringhieri, Torino 1990, p. 396
  5. AMP, Associazione Mondiale di Psicoanalisi, che raggruppa 7 scuole : ECF in Francia, ELP in Spagna, SLP in Italia, EOL in Argentina, EBP in Brasile, NEL (una parte dell'America del Sud e centrale), NLS per il resto del mondo.